di TULLIA FABIANI
Dal prossimo anno scolastico, 2008-2009, professori e studenti potranno lavorare ognuno col proprio ebook: salvato su una pen drive, scaricato sul computer, allegato a una mail, o in parte stampato, a seconda della lezione in programma. Così al libro aperto sulla scrivania - o sul banco - si sostituisce il monitor acceso. E la rivoluzione comincia.
L'iniziativa. A fare il primo passo verso questo nuovo scenario editoriale, almeno per ciò che interessa la scuola, è stata la casa editrice Garamond che da qualche settimana ha lanciato il primo catalogo di libri scolastici in formato digitale scaricabile da Internet. Al momento i testi disponibili sono cinque e riguardano le materie di italiano, latino, inglese per il biennio, matematica e informatica per il triennio; ciascun libro ha un costo di 9,90 euro, è in formato Pdf e può essere acquistato online o attraverso bollettino postale.
"C'è grande interesse nei confronti dell'ebook perché ha particolari vantaggi rispetto al cartaceo - afferma Paola Ricci, coordinatrice del progetto - la spesa ridotta, l'azzeramento del peso e la possibilità di aggiornamento a costo zero, sono fattori che convincono tanto gli insegnanti, che i genitori. Inoltre si tratta di una modalità innovativa di concepire il supporto tradizionale allo studio". Anche per questo è probabile che a breve il catalogo sarà arricchito da altri testi, destinati a coprire tutte le discipline. Non solo: è altrettanto plausibile che altri editori si impegneranno in questa direzione e che, presto, il libro digitale diventi un supporto ordinario nelle scuole italiane.
Le adozioni scolastiche. Intanto, un primo riscontro sulla diffusione degli ebook si avrà nei prossimi mesi: "I tempi delle adozioni nelle scuole sono piuttosto lunghi - spiega Ricci - i testi da utilizzare nell'anno scolastico vengono selezionati e adottati dagli insegnanti generalmente tra aprile e maggio, perciò ad oggi non possiamo ancora avere dati certi sul numero di adozioni. Possiamo già dire però che centinaia di professori hanno compilato online i nostri questionari informativi e visionato i libri".
Dell'opzione elettronica molti insegnanti apprezzano particolarmente la possibilità di aggiornamento senza costi ulteriori: ogni studente potrà scaricare integrazioni, esercizi e altro materiale multimediale e interattivo messo a disposizione, sempre via internet, dagli stessi autori. "Io ho trovato molto interessante il fatto che ci siano dei link a dei film da poter far vedere ai ragazzi - osserva Milena Lato, insegnate di inglese presse due scuole superiori di Taranto - e ho già deciso di adottare l'ebook. Sono convinta che l'utilizzo di tali supporti multimediali sarà sempre più diffuso a scuola, nonostante molti docenti siano ancorati all'idea del testo cartaceo e fanno molta fatica a cambiare visione. Forse perché fa comodo".
Per i genitori invece - come hanno sottolineato le varie associazioni - la convenienza economica è al primo posto. Certo non mancano i nostalgici dello studio fatto di pagine consumate, o i sostenitori del cartaceo in genere, che resiste nel tempo ed evita ai ragazzi di passare troppe ore davanti al computer. Ma stanno diventando minoranza.
Le politiche istituzionali. La scelta del libro digitale è quindi sostenuta da più fronti, a cominciare da quello istituzionale. Qualche tempo fa, parallelamente alla pubblicazione del decreto ministeriale che ha introdotto i 'tetti' di spesa per i testi delle scuole superiori, il vice ministro della Pubblica Istruzione, Mariangela Bastico, aveva invitato "gli editori ad una riorganizzazione dei testi scolastici, anche attraverso l'utilizzo di supporti informatici: per ridurre il 'peso dei librì sia da un punto di vista economico che fisico con conseguente e doveroso alleggerimento degli zaini".
Invito raccolto. A settembre la situazione già potrebbe essere diversa. Zaini leggeri. Bilancio famigliare meno gravato. Giusto per il computer qualche peso in più. Ma sopportabile.
(12 aprile 2008)
3 commenti:
Mi chiedo quanto tempo sarà necessario perchè questa innovazione diventi diffusa. Temo che l'aspetto che richiederà più tempo sarà il cambiamento culturale necessario tra maestri e professori. Gli alunni e gli studenti fanno oramai parte da anni della "Net Generation" e saranno in grado di cambiare supporti in pochi giorni. Probabilmente ne saranno felici e più motivati dei loro insegnanti.
Alla fine degli anni '90 il "print on demand" sviluppò una nuova cultura del libro. Negli States ebbe un significativo successo e ben presto venne sostituito dalle versioni digitali ma dopo anni di insegnamento mi chiedo se questa virtualizzazione sia davvero utile ai discenti più giovani. Troppo spesso il "cut and paste" domina e la lettura richiede un investimento di tempo maggiore. Del resto non è raro, per me, trovare qualche studente che mi spaccia per farina del suo sacco il contenuto di una tesina mentre questa è stata bellamente copiata dal qualche sito (esami universitari tanto per intenderci). Penso invece che si debba indurre gli editori a mettere meno immagini e più sostanza. Durante un corso di spacializzazione per docenti all'uso delle mappe concettuali in una scuola media della mia provincia ho visto le proposte degli editori. Roba da matti. Fotografie, fotografie e disegni. A me è sembreto che il testo fosse quasi una mera didascalia. Forse sono prevenuto?
Cordiali saluti,
Tullio F. - Trieste
I linguaggi si evolvono. Dentro sé stessi, oppure dal contatto con altri linguaggi. Ad esempio, il Web non è testo scritto + testo visivo etc, è iconolese, un linguaggio scritto che assomiglia molto al parlato (oralità di ritorno, all'epoca dei media conversazionali) e spesso diventa gesto grafico e emoticon e videorisposta.
Questo significa moltiplicare gli sforzi dell'insegnanmento (adeguare i programmi e le metodologie, sì) in direzione dell'acquisizione di competenze riguardanti la grammatica visiva e filmica, nell aocnsapevolezza che le nuove generazioni vivranno giorni più multimediali dei nostri, e c'è sempre un senso critico da apprendere e padroneggiare.
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