21 febbraio 2007

E c'è anche questo

Prima o poi toccherà vedere come funziona (e proporlo alle scuole)



Google Apps per l'Istruzione

Google Apps per l'Istruzione

Motore per la scuola

Segnalo un motore Google specializzato in ricerche nel mondo della scuola.

Vi ricordo inoltre che usando Google Coop è possibile creare i propri motori personalizzati, e che NuoviAbitanti già ne utilizza uno nel proprio sito Moodle dedicato alla formazione a distanza (lo trovate qui, ancora in beta version)



Ricerche Maestre: il Web per la Scuola Primaria

Ricerche Maestre è un motore di ricerca per bambini, genitori e maestri che seleziona siti scelti da esperti insegnanti della Scuola Primaria. Si possono trovare risorse scolastiche per la scuola elementare e navigare all'interno di siti adatti a bambini dai 3 ai 12 anni, cercando contenuti educativi e di svago. La ricerca è immediata ed efficace. Il motore di Google Co-Op va dritto al bersaglio.

15 febbraio 2007

Studenti e web

Di quando sono tornato a scuola

La settimana scorsa ho fatto l'insegnante per una manciata di ore. Di tutto, l'effetto più stupefacente - e non necessariamente nell'accezione positiva - è stato ripiombare in quel mondo avulso dalla realtà che è la scuola. Il tempo scandito da campanelle, una pausa ogni due ore cascasse il mondo, le note sul registro, i rapporti tesi tra compagno e compagno, tra compagno e professore, tra professore e professore, tra professore e preside. Tralascio ogni ragionamento su quanto smunta ed emaciata ho trovato la scuola pubblica italiana, quindici anni dopo. E anche sulla mia incapacità di stare in un'aula senza sentirmi inguaribilmente studente.

Perché non è di questo che volevo parlare. Il fatto è che parlavo a questi ragazzi di blog, di wiki e di social network. E ci ho messo quattro giorni ad appassionarli (comunque poco) all'idea. La teoria non gli è andata giù nemmeno a fare il saltimbanco sulla cattedra o ricorrendo alle peggiori animazioni di PowerPoint. La pratica un po' di più, che era sempre meglio di un'interrogazione di filosofia, ma insomma nemmeno troppo, e i giovani si sa hanno cose di molto più importanti a cui pensare.

Poi li guardavo nelle pause, oppure quando qualcuno finiva la sua esercitazione prima degli altri. Il blog diventava un'estensione naturale al sms: chiacchiere in codice nei commenti. Questi ragazzi hanno la conversazione nel sangue, ma quando gliela mostri non la riconoscono (ancora). Sfrucugliano nella ricerca per immagini di Google dentro un web tutto visuale, ma poi restano freddi davanti a Flickr. E appena non li guardi corrono nei reconditi meno opportuni di YouTube, che se poi glielo presenti come social software perde ogni fascino.

La morale di tutto questo è che in quattro giorni non ho trovato affatto una morale. Solo un gruppo di ragazzini pieni di opportunità, ma molto distratti e assai annoiati - pur con le debite, confortanti eccezioni. Hanno il mondo davanti e strumenti che noi ci sognavamo. Ai miei tempi (ecco, l'ho detto) pregavamo il tecnico perché ci prestasse la videocamera e poi ci montavamo i video col videoregistratore, pur di comunicare. Loro oggi hanno il mondo alle loro dita, ma spesso sembrano accontentarsi di fargli il solletico.

La reale misura del benessere di un paese è come accudisce i suoi figli

Coipoincollo un post dei Maestrini per caso



Maestrini per Caso

Sarà che non sono ancora abbastanza cinico, ma trovo sconvolgente il settimo Report Card pubblicato da Innocenti Research Centre di Unicef, che fotografa lo stato del benessere generale dei bambini dei 21 paesi più ricchi del mondo. Che parte dal seguente, innegabile assunto:

la reale misura del benessere di un paese è come accudisce i suoi figli: la loro salute e sicurezza, l'educazione e la socializzazione, la loro sensazione di essere amati, apprezzati, integrati nelle famiglie e nelle società in cui sono nati



Ai primi posti di tutte le categorie analizzate (benessere materiale, salute e sicurezza, benessere educativo, famiglia e rapporti coi propri pari, comportamenti e rischi, benessere soggettivo) si piazzano - prevedibilmente - i Paesi Bassi e quelli scandinavi.


E fin qui nessuna sorpresa: quello che magari sorprende sono Stati Uniti e Regno Unito agli ultimi posti.




Ma se non c'è correlazione tra la ricchezza e il benessere, cosa sarà che hanno i paesi in cima alla lista e manca invece a quelli in fondo? Non ci vuole molto, scorrendo la lista, a capirlo: il livello di servizi sociali.

Tutti i paesi nella prima metà del grafico hanno una storia e un presente di socialdemocrazia e di forte attenzione alla qualità dei servizi sociali. E laddove non l?abbiano, una tale storia, (la Spagna di Zapatero) hanno un governo che ha saputo rincorrere lo sviluppo economico con equità sociale, senza tagliare il welfare (la prova del nove è la posizione dell'Irlanda, paese altrettanto in boom, ma iperliberista).





E' un dato evidente quanto mistificato : il welfare significa benessere, investire in servizi sociali significa qualità della vita, percezione di sicurezza, fiducia nel futuro. E quindi educazione, lavoro, costruzione della famiglia, partecipazione alla società, quindi benessere economico. E dire che sembra così semplice.

Compitino: adesso prendete questo grafico e il pdf di Unicef, mandateli per mail a un liberista che conoscete e fateveli giustificare dal punto di vista neoliberista. Anzi mandateli a Rutelli, che è meglio.

Lavagna virtuale collaborativa

Segnalo un post di Alberto, che parla di lavagna virtuale collaborativa (mica male).

GJ



maestroalberto » DoodleBoard: lavagna virtuale collaborativa

DoodleBoard è una lavagna virtuale collaborativa, dove è possibile creare enormi collage. Vi si possono caricare immagini, manipolarle, disegnare, aggiungere forme, linee, scrivere. Si può chattare con gli amici. Una specie di gigantesco baobab, basato su tecnologia ajax.

E’ un servizio divertente e potente, facile da usare, con grandi potenzialità. Gli screencasts che ho inserito valgono più di qualsiasi spiegazione.




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11 febbraio 2007

Fare mappe e metterle nel blog

Ora è possibile disegnare e scrivere sopra le mappe di GoogleMaps, nonché renderle immediatamente disponibili dentro i blog.
Ecco un esempio.




quikmaps.com - site

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9 febbraio 2007

Pipes

Yahoo! lancia Pipes, per selezionare e manipolare le fonti

Yahoo! Pipes logoYahoo! lancia un nuovo sensazionale servizio chiamato Pipes e porta ad un nuovo livello il concetto di Mashup, cioè la possibilità di mettere insieme, aggregare e montare insieme le fonti della rete.

Per chi conosce Unix sarà più immediato capire il concetto di Pipes, cioè la possibilità di costruire dei flussi, dei "tubi", dove far scorrere diversi input, inserire filtri e strumenti di manipolazione dei dati che permettono di avere al termine un numero enorme di possibili combinazioni e risultati in uscita.

Tim O'Reilly l'ha già definito "una pietra miliare nella storia di internet": Yahoo! Pipes è un editor grafico dove possiamo collegare, spostare, mettere insieme i dati che provengono da diverse fonti.
E' un pò quello che finora abbiamo chiamato mashup, cioè lo sforzo creativo e materiale di tanti programmatori che hanno preso due siti web e li hanno rimescolati come i loro creatori non avevano pensato, unendo funzionalità, estendendoli, e creando qualcosa di unico, ma comunque creando un altro sito.

Pipes semplifica tutto questo.

Yahoo! Pipes permetterà a tutti, e quindi non solo ai programmatori, di creare mashup di molteplici tipi di dati, partendo dai feed, e creando filtri e inserendo altri elementi. Yahoo! Pipes, l'editor grafico per le fonti

Da alcuni punti di vista assomiglia a Dapper, servizio che permette di delineare gli elementi di un servizio web e remixare le sue parti a nostro uso e consumo, permette di creare nuovi servizi ex-novo o clonando quelli creati da altri utenti come Ning, e offre un servizio simile a quello abbozzato da Plagger ma con una interfaccia grafica intuitiva.

Facciamo alcuni esempi: potremmo semplicemente filtrare i dati di un feed, attraverso alcune parole chiave, oppure fare questo con una serie di feed, per creare una selezione delle nostre fonti di informazione. Possiamo però fare questo anche con diversi servizi web che offrono dati molto diversi tra loro come foto, video, annunci, eventi, oggetti in vendita, mappe, dati meteo, basi di dati, testi e altro ancora.
Oltretutto se penso a quei servizi in grado di creare feed RSS da siti che non forniscono i propri aggiornamenti in questo modo, possiamo capire che siamo di fronte ad un passo importante del web programmabile: facciamo passare il tutto dentro questi tubi e alla fine possiamo ottenere il succo, scremando quello che non ci interessa. Oppure unire tante fonti di diverso tipo in una sola.

Yahoo! Pipes permette quindi di remixare i feed e creare mashup che forniranno nuovi dati in un ambiente grafico visuale che permette con facilità di ottenere quello che altrimenti richiederebbe notevoli conoscenze nel campo della programmazione.
Yahoo! ha dimostrato che è in grado anche di produrre grande innovazione e non solo di acquisire le migliori startup del web 2.0.

L'immediato successo di questo nuovo servizio e, a quanto riportano diverse voci, una notevole necessità di potenza di calcolo, ha velocemente messo in ginocchio il servizio, che riporta la voce "I nostri tubi sono bloccati! Abbiamo chiamato gli idraulici!".

7 febbraio 2007

Social Media Press Release

Linko da un post della sempre ottima Luisa Carrada:

uno schema per costruire un Comunicato Stampa destinato al Social Web







Il blog del Mestiere di Scrivere



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