27 febbraio 2013

Da UdineSmart a PotenzaSmart

Una sorta di passaggio del testimone, un resoconto dell'esperienza realizzata a Udine nei primi giorni di dicembre 2012, per contribuire con qualche idea al convegno PotenzaSmart. 
L'articolo è apparso sul sito del convegno lucano, qui www.potenzasmart.it/non-ce-smart-city-senza-smart-community/

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“Da udinesmart a potenzasmart, con tanta simpatia”.

Giorgio Jannis, coordinatore comitato tecnico-scientifico #udinesmart, ci racconta l’esperienza fatta da loro.

“Non c’è smart-city senza smart-community” è stata la sintesi in forma di slogan emersa dal primo barcamp tenutosi a Udine nel 2011 sulle tematiche dell’innovazione tecnologica e dei nuovi approcci della comunicazione pubblica nella Pubblica Amministrazione.
Quel convegno informale (il modello “barcamp” si presta perfettamente a incontri pubblici contraddistinti dalla libera proposizione di idee e di suggerimenti da parte della comunità dei portatori di interesse) fu caratterizzato da una notevole partecipazione spontanea da parte di cittadini, professionisti e operatori culturali; al di là dei preziosi contributi alla riflessione collettiva si è potuta in tal modo costruire una solida rete relazionale tra persone e realtà territoriali pubbliche e private orientate all’innovazione urbanistica e alla diffusione delle nuove forme di e-partecipation a finalità civica.

Partendo proprio dall’esperienza del 2011 il Comune di Udine ha promosso nel dicembre 2012 il convegno#udinesmart articolato su due giorni e tre diverse location tematicamente connotate, per offrire alla cittadinanza un resoconto delle iniziative smart promosse dalla Pubblica Amministrazione locale, e al contempo sollecitare nuovamente la cittadinanza a partecipare in moto attivo alla progettazione collaborativa della Udine del ventunesimo secolo.
Il Comune di Udine per voce dell’Assessore all’Innovazione ha illustrato il successo del sistema e-Part, mappa interattiva per la segnalazione da parte dei cittadini delle problematiche urbane riguardanti a esempio la viabilità o l’arredo urbano, e contestualmente è stata annunciata la realizzazione in partnership con Telecom di una rete di connettività in fibra ottica FTTC di nuova generazione, che permetterà entro quest’anno una navigazione internet a velocità di 50Mb/s per imprese e cittadini (ben oltre le indicazioni dell’Agenda digitale europea, 30Mb/s entro il 2020), abbattendo i costi e riducendo l’impatto ambientale dei lavori grazie all’utilizzo delle infrastrutture fognarie.
È da segnalare inoltre per la sua rilevanza di dimensione nazionale la presentazione insieme a Riccardo Luna e Vittorio Alvino del sito web OpenUdine grazie al quale Udine è diventata la prima città italiana totalmente trasparente nei suoi processi amministrativi e direttamente monitorabile dai cittadini, secondo la filosofia OpenMunicipio, in direzione di un e-government efficiente e una e-democracy efficace.
Al nuovo museo cittadino di arte moderna si è tenuto #udinesm.art, dando appunto possibilità al fiuto degli artisti e degli operatori culturali locali di “fare il punto” e proporre riflessioni creative sui processi innovativi dell’abitare il territorio ora innervato dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mentre presso le strutture cittadine di Friuli Future Forum della Camera di Commercio si è tenuta una tavola rotonda sul futuro del giornalismo 2.0, presenti direttori e responsabili di quotidiani locali e giornalisti di fama nazionale, per ragionare sui meccanismi editoriali moderni dell’informazione e della pubblica opinione.
La comunicazione dell’evento si è avvalsa anche dei media tradizionali nella consapevolezza che l’alfabetizzazione alla Cultura digitale, soprattutto nei suoi aspetti di partecipazione civica, deve intervenire laddove risulta meno diffusa, a esempio tra le fasce della popolazione tuttora ancorate al mezzo televisivo quale unica fonte di informazione. Sono state realizzate nove puntate (pillole della durata di sette minuti) del programma televisivo “Non è mai troppo digital” trasmesse da emittenti locali a cavallo dell’evento #udinesmart, per la sensibilizzazione alla tematica della smart-city e delle potenzialità offerte dalla rete internet alle pratiche quotidiane dell’abitare in territori connessi.
Una città è un hardware fatto di infrastrutture tecnologiche (connettività a banda ultralarga, wifi cittadino, sensoristica) su cui “gira” un software costituito dalla collettività che risiede su quel territorio, dai suoi comportamenti mediatici, dallo stile peculiare della sua partecipazione alla conversazione su temi di natura civica o amministrativa. Il convegno #udinesmart è riuscito a mettere in luce entrambi gli aspetti, promuovendo consapevolezza nella popolazione sui cambiamenti tecnosociali che portano ora a definire le città come “intelligenti” in quanto ottimizzate dalla tecnologia di connettività nella produzione e distribuzione di merci energia e informazione, in quanto capaci di offrire luoghi di socialità digitale per la comunicazione pubblica ove i cittadini possano partecipare in modo consultivo o decisionale all’amministrazione della cosa pubblica.

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